Il com-fort ci rende deboli, sii fort

La tazza del bagno è un comfort? Bene; non fa bene al nostro intestino quella postura. I turchi lo sanno e fanno meglio, come solo anche il kebab. Scherzo, forse. Andare a scuola con la macchina è un comfort arrivo prima dici tu, io: la campanella suona sempre a quell’ora, di nuovo tu: no perché mi posso svegliare più tardi, per la colazione al bar faccio in tempo. Ok Ko.

Un traffico pazzesco, ho la colazione sullo stomaco, l’aria calda della macchina abbinata al giubbotto da eschimese mi porta al punto di ri-riscaldarmi il cornetto. Entro a scuola, l’ascensore oggi è rotto, facendo le scale per poco non svenivo. Entro anche in classe, finalmente la sedia, anche se è degli anni trenta ha lo schienale, poso il mio fragile tronco, da qui a poco la mia testa sul banco talmente scomodo che mi sveglio prima dell’urlo. Ho il cell. in tasca, mamma che mamma, non si fida affatto, continui messaggi sull’andamento, mamma! Sono seduto e non riesco a dormire!

È ricreazione, oltre alle macchinette hanno aperto anche il bar da poco, vendono le stesse cose più o meno, del resto non ho scelta. Terzo piano macchinetta primo intervallo; piano terra, bar, secondo intervallo. Al terzo non ho i soldi a sufficienza e ho ancora abbastanza fame.

È il momento di rientrare a casa, mamma, ha fatto tardi a lavoro, prendo l’autobus.

Dovrei fare il biglietto, il tabacchi mi pare sia troppo distante, non ricordo, ho quattordici anni, rischio. Alla seconda fermata sono già addosso ad una nonnetta di ottanta anni, in piedi. Tutto questo sballottarmi mi ha fatto venire il mal di testa. Arrivo a casa, ah, il divano! Mi rilasso, dico, mi addormento. Salto il pranzo, quello sì che mi viene bene saltarlo, mm… In casa sono venticinque gradi, fuori dodici gradi; fa freddo, resto a casa, l’allenamento al campo è troppo noioso, anche se mi vengono a prendere.. Noo la televisione mi ruba del tempo, adesso ho il pc, ho la wii!

È pronta la cena? No a mamma non ce l’ho fatto a cucinare qualcosa con più attenzione, ho anche il telelavoro da portare avanti, con millequattrocento euro al mese, non riuscivamo a starci dentro questo stato di comfort, ho dovuto. Pazienza, Pizza allora, mamma,  chiamo io. Tu continua pure… Arriva il fattorino, quattro stagioni in venti minuti, per otto euro sulla pizza e due euro sul fattorino. Sono stanco, una giornataccia… non la finisco neanche, vado a letto, solo. Però, mi dico: che fortuna ha il fattorino con quel lavoro in moto, comodo. Quasi quasi… No. Fa troppo freddo. Buona notte scrivo sul cel.

Alleniamoci.

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